Immagino che lui sia in cielo in una superofficina attreezzata a divertirsi nei lavori di bricolage.
Chissà se ha già costruito la tettoia davanti la porta, anche se lì non credo che piova.
Grande il mio papà.
Immagino che lui sia in cielo in una superofficina attreezzata a divertirsi nei lavori di bricolage.
Chissà se ha già costruito la tettoia davanti la porta, anche se lì non credo che piova.
Grande il mio papà.
E poi è arrivato quel giorno: schemi nella borsa professionale, una cartellina strategica per la prova simulata con dentro il glossario: una organizzazione per due.
Arriviamo, studiamo il territorio, occupiamo le sedie: non all'inizio di un tratto, non vicino alle porte, non vicino alla finestra, non vicino alla commissione ... e poi arrivano loro, altre tre corsiste, tre pedagogiste che decidono di mettersi vicino a noi, così per cumulare le competenze e così cinque sedie diventano una, e tutta insieme ricomincia la scelta della giusta collocazione.
L'atmosfera è distesa.
La prova scritta presenta qualche perplessità, ma l'aria è tale che basta parlare a bassa voce.
Anche l'osservatore esterno è tranquillo, fa di tutto per metterci a nostro agio, così che quando cominciano le simulate l'aria è serena.
I pochi minuti a nostra disposizione rendono più facile non sbagliare.
Ed anche la discussione della tesi, fatta coram populo, va facile.
Non è più l'orco cattivo, ma un momento intimo, vero,
un momento in cui ciascuno di noi si è messo a nudo,
ha detto di sè ed ha detto di questo tempo e di queste persone,
un momento bello e vero,
un momento in cui non c'era più il corsista ed il docente,
un momento che resta nel cuore, più di ogni altro.
Per la consegna dei diplomi c'è stata una cerimonia con le amministrazioni comunali e provinciali ed il sindaco ha consegnato i diplomi a noi che siamo una nuova opportunità per la città.
Spero di riuscire a fare qualcosa per la mia città, per i prossimi sei mesi lavoreremo gratis nelle scuole per mostrare concretamente anche alle nuove generazioni come si possa cogliere l'occasione di un conflitto per crescere e migliorarsi, per riconoscere il diverso ed accettarlo, per arricchirsi e scoprire la bellezza e la ricchezza della propria e dell'altrui unicità.
P.S. Vado fuori per tre giorni, se posso passo a trovarvi :))
.... ambisco a diventare come lei:
mi riferisco all'agilità della palla, naturalmente.
Un nonno si sedette su una roccia al sole, ai margini di un ruscello gorgogliante, insieme a suo nipote. "Raccontami una storia" chiese il nipote.
"Questa è la storia di due lupi" disse il nonno " A volte nella vita si ha la sensazione che in noi ci siano due lupi che combattono tra loro per prendere il controllo. Il primo lo puoi immaginare coperto di un morbido pelo grigio, con uno sguardo gentile negli occhi e magari un sorriso dolce sulla bocca. E' un lupo che non mostra i denti quasi mai e che è disposto a fare un passo indietro per lasciar mangiare i piccoli.
Possiamo chiamarlo il lupo della pace, dell'amore e della gentilezza, perchè lui pensa che se vivessimo in pace gli uni con gli altri, tutti gli animali e tutti gli uomini sarebbero molto più contenti. Per il primo lupo l'amore è ciò che conta più di ogni altra cosa. Perchè, vedi, lui sa che senza amore il nostro mondo di animali e uomini cesserebbe di esistere [....] Veniamo al mondo per un atto di amore [....]
Il lupo sembra anche sapere che la gentilezza fa parte di quell'amore [...] Se sorridi a qualcuno è probabile che il tuo sorriso sarà ricambiato [.... ]. I lupi sono un po' come gli esseri umani e vivono in gruppo. Socializzano fra loro e in genere si sentono meglio quando lo fanno con calore e armonia"
"Tuttavia immaginiamo che ci sia un altro lupo nel branco che non la pensa allo stesso modo. Questo lupo ha un muso veramente brutto e cattivo, A volte ritrae le labbra e mostra i denti agli altri animali. Quando fa così loro provano paura anzzicchè amore, quindi, questo è il lupo della paura, dell'avidità e dell'odio. Forse è triste e spaventato ed è per questo che sta sempre in guardia. Purtroppo... fa cresce tanti brutti sentimente in sè e negli altri lupo. Questo lupo pensa solo a sè stesso, mentre il lupo della pace, dell'amore e della gentilezza bada alla felicità e al benessere degli altri oltre che ai propri.
Come puoi immaginare, due lupi così diversi nello stesso branco possono trovarsi a lottare per vedere chi ha la meglio. Il lupo della pace, dell'amore e della gentilezza vuole condividere questi valori con tutti, mentre il lupo della paura dell'avidità e dell'odieo pensa solo a sè stesso. Dentro di sè soffre, e fa soffrire anche gli altri"
"continuiamo ad immaginare che dentro di te ci siano due lupi come questi, in lotta tra loro"
Il bambino alzò lo sguardo e fissò il nonno con gli occhi spalancati. "Quale vincerà?" chiese con una gran voglia di sapere.
Il nonno guardò il nipote e, con gli occhi dolci e voce gentile, rispose: " Quello a cui tu dai da mangiare".
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E così, ogni volta che una "storia" è così importante da trasformarsi in conflitto che da fuori mi entra dentro,
ogni volta mi torna in mente questo racconto,
mi chiedo "a chi darò da mangiare?"
ed allora vedo i due lupi e capisco cosa voglio.